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Il servizio al calice...cosa dice la sommellerie

Immagine del redattore: claudia comunaleclaudia comunale

Quando in un locale chiediamo un vino al calice, cosa ci aspettiamo?

Se il locale è affollato, i camerieri saranno sicuramente divisi tra mille ordinazioni.

Ma il cliente, seppur esperto e ben allenato non è un indovino, quindi è sempre meglio fargli vedere che quello che ha ordinato è realmente quello che gli stiamo versando nel calice. 


Le regole basilari del servizio richiedono che si tengano le stesse gestualità di quando il cliente ordina la bottiglia intera, e quindi:


1. Presentazione e presa visione dell'etichetta. Si, è buona norma far vedere al cliente la bottiglia dalla quale gli verrà versato il calice. Pochi infatti, se non rari sono i clienti che sono in grado di riconoscere al naso e al gusto le etichette. 


2. Assaggio. Versiamo una piccola quantità di vino nel calice del cliente, per essere sicuri che sia proprio come lui se lo aspetta. A volte infatti, può capitare che il cliente chieda qualcosa di nuovo, che non ha mai assaggiato, e assaggiandolo, ha la possibilità di capire se ha scelto bene. Se infatti magari non è quello che si aspettava, la quantità versata rimane comunque minima, e avrà la possibilità di cambiarlo, magari facendosi guidare.


3. Versare la quantità giusta di vino. E quindi quanto? 

In realtà dipende: Se è un singolo calice in genere la quantità oscilla dai 105 ai 125 ml, se è invece una "Wine flight" e quindi una degustazione di più vini ovviamente la quantità sarà decisa anche in base a fattori come numero di calici, costo di degustazione.


E voi, effettuate il servizio al calice? Io credo che sia uno dei modi più dinamici per conoscere e degustare...

 
 
 

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